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osservatorio letterario: cinque poemi di simona dancila

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Cinque Poemi di Simona Dancila:

-Una Ricerca di Microcircuiti nella Bibbia-

Nell’inizio fu il Word... e poteva essere scaricato gratuitamente

se avevi una mente geroglifica e un cavo infinito – una offerta di vita proposta per il piacere di fare pubblicita’ nel vuoto, al di sopra delle acque primordiali, alla Specie Vanitosa. Il blog di Dio, invecchiato, con fotografie delle prime gambe pelose, nella calda lava palme di scimmia cercano un software per nobilizzarle e cercano anche un connettore Darwin che, lavorando con x e y, li legittimi.

L’arcaica identificazione che non risponde piu’, nel Pronaos i nostri emoticons fanno sempre gli stessi ghigni scrutando il cielo LCD con diagonali rotonde.

Schermata blu, che chiamiamo una volta serena, nella quale tutta l’informazione si vede nella luce, schermata blu ogni mattino: ripetizione che annuncia una deficienza stellare , nebbia. In una icona XP un angelo fatto di cristalli liquidi si occupa con effetti speciali e vicino a lui, sopra una nuvola di fumo, il Santo D.J. mischia i venti, le onde, con un po’ di cenere, mischia Dante e Petrarca con un po di Verlaine: inferno torbido con paradiso cristallino, danza di dei con l’agitazione dei diavoli in una discoteca 3D.

La mela con cui Eva ha attratto Adamo era una Apple, una Apple 666 (che in quella cattiva lingua americana che parlavano in Paradiso, si pronunciava e si faceva sex, sex, sex,), si videro reciprocamente nudi in tanti piccoli video porno e sentirono la vergogna. La password della bestia e’ stata trovata perche’ era una password d’uomo, ed ora tutti noi possiamo fare tali sculture cinetiche nella nostra mente, azionate solo dalla forza del pensiero e che ritornano a noi. Lo Spirito e La Sposa, entrambi bianchi e senza virus, fatti dalla stessa costa virtuale, respingono il sacro e si baciano scuotendo la placca cerebrale. Nel triangolo, nella profondita’ liberata di quelli che si alzano leggeri come dei dragoni di plastica gonfiati con parole vuote, si vede la perpetua processione: i sette livelli del Paradiso (se segui dieci comandamenti vai al prossimo livello) tirati da tipi e tipe come noi, con la Madonna alla cima – like it or not. Infatti c’e un fallogramma in cui, uno per uno, ci offriamo alla vita per Olocausto.

-Loro ti Capiranno-

Parla l’americano con orgoglio anche se stai con i tuoi nel fango sino al collo, conserva il tuo accento, la intonazione con la quale la mamma ti chiamava per fare i tuoi compiti o per darti qualcosa di buono. Non rompere la fila natale delle parole, cerca di mettere l’americano tra il cervello ed il cuore senza schiacciare nessun altra lingua. Non ti impaurire se non capisci niente, pensa che neanche Shakespeare avrebbe capito un fico, non spostare il peso da un piede all’altro come un elefante colpevole quando non ricordi la parola, scolpisci dal bruto pezzo verbale una che si adatti. E non dimenticare di laudare il tacchino, il Grande Tacchino decorato con l’arcobaleno nazionale, quello che concede un waltzer pneumatico, democratico, acrobatico ad ogni cittadino.

-Nozze Elettroniche-

La serva d’Internet giulietta_puffo si unisce al servo d’Internet romeo.23 per navigare sempre insieme per i buoni siti e cattivi siti, per continuare con gesti di vento l’amore che hanno cominciato sul pavimento sino a che nel loro alto abbraccio appariscono gli I.D. stellari. I fidanzati staranno on line fra due nere code di pavone, esposti alle radiazioni mortuarie, alimentandosi reciprocamente con luce e freschezza, godendo i nomi illustri nel grande sepolcro lacrustre. Lorenzo_padre racconta ancora, da ogni parola latina leggera, celeste pende una parola inglese pesante e peccatrice, si uniscono i servi d’Internet effettuando il grande salto religioso. Profili angelici, risposte rock, una preghiera su un palazzo. Condivideremo le gioie su un disco tolemaico pavimentato con arcobaleni, non solo rotazione ma anche rivoluzione nell’idea. Casa di pietra con soffitto di poesia su cui passeggia una mosca azzurra. Vorrei scrivere di piu’ ma la tastiera pulita di peccati contiene solo Alfa ed Omega altamente purificate.

-Ho Sciato con la Morte in Faccia-

Nella notte, sulle sue tracce violetto-irradianti, con il dolce suo capello attaccato al mio cuore, tutte le finestre riflettevano i suoi occhi di lampone blu, sotto la gonna da ballerina ultravioletta vedevo le sue ossa lunari, la mia faccia si dilatava sul suo cervello di ghiaccio.

Avevo come i gufi due pianeti di gelatina sotto le sopracciglia, due precipizi per l’Omino del sonno.

Poi ho fatto una doccia con diamanti. Mi sono scontrata con te e mi sono frantumata in 365 pezzi sereni, anche se portavo uno scudo-per-il-male ed uno scudo-per-il-bene.

-L’Angelo Biancoarancio-

Sento la sua musicalita’, la sua sacra inutilita’. Mi ha dato una penna da usare per ricrearlo.Per vivere mangio questo immenso Angelo Biancoarancio, questo gallo brillante come un diamante nato nella luna piena, che occupa quando scrivo il mio insicuro posto in Paradiso. Lo respiro, lo bevo...

Lui ha la scienza dell’egoismo, e’ la mia preziosa preda. Non sono ostinata ma la mia testa e’ pietrificata intorno ad un idea fissa: solidita’ psichica, memoria con denti che rode il verbo „sapere”.

Trompe l’oeil nelle nuvole, semaforo bianco per restare saggia, semaforo arancio per la priorita’ del mio angelo, sangue bianco per la mia origine divina, sangue arancio per vendicarmi del mondo.

Sul blocco di granito rosa dell’Aurora, il mio bassorilievo sta piegato secondo un asse sensibile, tocca la santita’.

La pulizia che faccio diffonde cuscini, libri, semi.

Un appartamento marino col disordine di una sirena, dove ogni cosa si compensa e la scopa scivola su fiamme, su baleni, su chiodi d’oro ed argento. Ed ecco qua la mia strana miniatura sotto l’aerea immensita’ dell’Angelo Biancoarancio, per muovere questa massa diafana vi e’ bisogno di tutti gli uomini, tutte le braccia viventi contro tutte le braccia morte.

Ho mal di trasparenza in questo serbatoio, e fosforescente il morto nel mio specchio che mi da omaggio, sono solo un imballaggio in questa storia per salvare il messaggio Altissimo, continuo a produrre incessantemente un calore arancio ai piedi del mio angelo.

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